Titolo originale: The Dead and the Naked
Autore: Cathleen Schine
Prima edizione: 2007
Edizione italiana: traduzione di S. Bortolussi (Mondadori, 2011)
Presentazione dell’editore: Su una piccola isola sperduta al largo del Maine, c’è una splendida dimora ottocentesca trasformata in residenza per artisti dall’ultimo discendente della famiglia Treekape, Dick. È qui che, dopo una lunga e ansiosa attesa da parte del padrone di casa e dei suoi sette ospiti, il potentissimo, odiosissimo, temutissimo critico letterario e conduttore televisivo Gene Gill, detto G.G., fa finalmente la sua comparsa in una nebbiosa alba di settembre. Ma non come tutti si aspettano, bensì cadavere, avvolto dalle alghe e lambito dalle onde dell’oceano. E non si tratta di una morte accidentale: G.G. è stato assassinato. Ma da chi? E perché? Certo, l’uomo non godeva di grande simpatia da parte dei presenti, ma da lì a ucciderlo… Subito il giovane detective Oakwood giunge sul posto, e aiutato in modo decisamente singolare dall’ospite più eccentrica e anziana del gruppo, la famosa scrittrice di gialli Violet Shawn Dunston, all’anagrafe Miss Skattergoods, cerca di risolvere il mistero.
Originariamente pubblicato a puntate sul ‘New York Times’, Miss S. è un piccolo romanzo pieno di humour in cui per la prima volta Cathleen Schine si cimenta nel giallo classico con il suo tocco personale e inconfondibile, acuto e sofisticato al tempo stesso, giocando con vizi, vezzi e rivalità del mondo dell’arte. In questo divertissement alla Agatha Christie l’autrice tratteggia brillantemente una variegata galleria di personaggi ‘ l’attempato mecenate dal passato misterioso, la pittrice maliarda, il compositore in crisi creativa, il goffo studioso, l’ombrosa scrittrice, la florida ceramista, l’ingenua fotografa ‘ in cui trionfa l’irriverente e irresistibile figura di Miss Skattergoods, ben nota ai lettori de La lettera d’amore.
Non so se definire Miss S. un giallo vero e proprio oppure piuttosto un omaggio al genere o addirittura una parodia dello stesso…
Abbiamo degli sconosciuti (o quasi) invitati su un’isola sperduta nel nulla, un morto, e un’indagine di polizia sotto la supervisione di una raggrinzita vecchietta che è anche una famosa autrice di gialli; all’apparenza, quindi, gli elementi ci sono tutti. Peccato, però, che l’arguta Miss S. non ne becchi quasi nessuna, per quanto convinta del contrario, e che il mistero alla fine sia risolto proprio dal detective incaricato dell’indagine. Insomma, a tratti sembra una parodia del genere, con la giallista che si abbandona a inquietanti frasi sibilline che alla fine non ci portano da nessuna parte, ma alla stesso tempo il delitto c’è e dopotutto è anche ben motivato.
Pare che l’attenzione dell’autrice sia più concentrata sul delineare i suoi personaggi (degli “artisti”, o per lo meno è quello che si ripetono continuamente di essere) che sulla trama gialla vera e propria, e il risultato ne risente se vogliamo vedere il tutto nell’ottica della tipica crime fiction.
Ad ogni modo, il libro è breve e tendenzialmente scorrevole, anche se si sente che inizialmente è stato pubblicato a puntate sul New York Times , dato che spesso, all’inizio di più di un capitolo, ci viene ricordato dove siamo, chi siamo e cosa sia successo.
Mah, alla fine un divertissement, e nulla più.