Titolo originale: The Red Thumb Mark
Autore: Richard Austin Freeman
Prima edizione: 1907
Edizione italiana: Edizioni Falsopiano, 2015
Presentazione dell’editore: Un crimine scellerato, vigliacco e una sola prova, risolutiva, schiacciante: un’impronta digitale rosso sangue. John Thorndyke, medico con la passione per le inchieste di polizia, non crede all’evidenza. È lui a essere incaricato dell’indagine, coadiuvato dal Dottor Jarvis, lui a rischiare la vita più volte per difendere le sue teorie. Poi una donna rischia di complicare tutto l’intreccio, alcune stupide confidenze minano tutto l’impianto di difesa. Ma il famoso medico legale preparerà una memoria destinata a sconvolgere i piani del colpevole. Una delle inchieste, la prima, del popolare medico-investigatore nato dalla penna di Richard Austin Freeman
The Red Thumb Mark è la prima avventura letteraria del Dottor Thorndyke, il personaggio creato da R. Austin Freeman: un medico “prestato” alla Legge, che utilizza il proprio ingegno e le proprie conoscenze per risolvere i casi più intricati, oppure, come in questa evenienza, un caso all’apparenza fin troppo semplice, e che rischia di far condannare un innocente.
Un furto ed un solo indizio, fortunatamente per gli inquirenti, schiacciante, ossia un’impronta digitale. Mentre la polizia non mette in discussione la validità della prova, ed è prontissima a evitare ogni ulteriore indagine, il dottor Thorndyke è di tutt’altra opinione, sempre pronto a vagliare ogni ipotesi e, dato che per ogni Sherlock c’è un Watson, a coadiuvarlo un vecchio compagno di studi, il dottor Jarvis.
Personalmente preferisco le indagini per omicidio, quindi i casi di semplice furto mi lasciano piuttosto freddina; ad ogni modo, una lettura piacevole, nonché un must per gli appassionati di storia della crime fiction.