[Books] I segreti di mia sorella di Nuala Ellwood

 

Titolo originale: My Sister’s Bones

Autore: Nuala Ellwood

Prima edizione: 2017

Edizione italiana: traduzione di F. Toticchi (Casa Editrice Nord, 2018)

 

Presentazione dell’editore:


Due donne. Due storie. 
Una verità. 



«Un romanzo raffinato e intenso dal cuore nero come il male.» – The Guardian 



«Una sequenza perfetta di colpi di scena, l’uno più riuscito dell’altro.» – People 



«Un libro indimenticabile che traccia inquietanti simmetrie tra i pericoli della guerra e quelli che si annidano tra le mura domestiche. Vi lascerà a bocca aperta.» – Sunday Times 



È notte quando Kate arriva in stazione. Sua sorella Sally non è venuta a prenderla e, forse, è meglio così; Kate non avrebbe avuto la forza di affrontare l’ennesimo litigio. Dopo gli ultimi mesi trascorsi in Siria come corrispondente di guerra, ha già accumulato troppi brutti ricordi. E incubi. Ecco perché, mentre è a letto nella vecchia casa di famiglia, Kate pensa che il grido disperato che l’ha appena svegliata sia frutto della sua immaginazione. Eppure lo sente ancora. C’è qualcuno, nel giardino accanto. Un bambino che chiede aiuto. Kate si precipita fuori per soccorrerlo, ma il bambino è sparito. Il giorno successivo, va a bussare alla porta della vicina, la quale sostiene di non avere figli. Kate allora prova a parlarne con Sally, però nemmeno lei le crede, anzi l’accusa di essere sull’orlo della follia, schiacciata dal senso di colpa per un incidente avvenuto in Siria, per un bambino che non è riuscita a salvare. Possibile che Kate stia impazzendo? O è l’ennesima, crudele manipolazione di Sally? Cosa si nasconde dietro le tende perennemente chiuse della casa di fronte? Si tratta solo di un fantasma del passato o Kate è l’unica ad aver intuito la verità?

Grazie al ritmo serrato e alla storia spiazzante, in cui niente è come sembra, Nuala Ellwood indaga gli aspetti più oscuri dei rapporti familiari, tracciando inquietanti parallelismi tra gli orrori del mondo e quelli che si annidano dentro di noi.

“Lei è al sicuro adesso. Libera dai suoi demoni. Riposa in un posto quieto e tranquillo, in un piccolo, placido fazzoletto d’acqua. Le sarebbe piaciuto, penso, guardando un battello avvicinarsi al molo. Lo avrebbe ritenuto appropriato.

È difficile credere che abbia trovato pace dopo una fine così violenta, ma spero ci sia riuscita.

Mia sorella. La mia bellissima sorella.”

Kate è una reporter di guerra. Ha visto cose negli ultimi 20 anni che non potranno mai essere capite da chi non le ha vissute sulla propria pelle. La sua vita non è mai stata facile: il padre alcolizzato, le violenze subite, il pessimo rapporto con la sorella minore, Sally. Come se non bastasse, ecco la notizia della morte della madre, in un momento davvero delicato e dal punto di vista personale e da quello professionale. A funerale già avvenuto, è costretta a tornare a casa per risolvere alcune faccende, non immaginando che sarà l’inizio di un nuovo incubo.

La prima parte del racconto è estremamente appesantita dal tema del disturbo post-traumatico da stress della protagonista, che la porta ad avere allucinazioni uditive e visive. Lo scopo è mettere in dubbio la sua capacità di distinguere tra realtà e immaginazione, ma il risultato, piuttosto confusionario, è tutt’altro che efficace; di tensione alla fin fine ce n’è davvero poca. Se a questo si aggiunge l’eccesso di elementi drammatici nel background di Kate (padre alcolizzato e abusi, facile ricorso a vino, sonniferi e psicofarmaci, una storia d’amore finita male, un aborto, colleghi-serpenti, Aleppo), è facile capire come procedere nella lettura sia un supplizio.
Non va molto meglio nella seconda parte, quella affidata alla Sally: in positivo rispetto alla prima ha solo l’essere più breve.
Il racconto a due voci dovrebbe conferire una certa ambiguità (due punti di vista, due realtà diverse a seconda di chi parla), ma le potenzialità di un simile approccio non sono affatto sfruttate a dovere; al massimo si può parlare di un pallido accenno.
Tolto tutto il superfluo, a far di questo libro un thriller non c’è quasi nulla; per di più non c’è sviluppo di trama che non si possa intuire sin dall’inizio.
In soldoni: anche per una lettura estiva è davvero troppo poco; due stelline sono un giudizio più che generoso. Sconsigliato.

 

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